“Nella sua mente” di Rossana Balduzzi: è possibile sostituire l’identità di una persona? - Oubliette Magazine
10 Aprile 2024

“Il metodo messo a punto dallo spregiudicato dottore si basava su un sovraccarico d’ informazioni in grado di destabilizzare le vittime”.

Per scrivere questo romanzo Rossana Balduzzi si è informata presso l’Oipc-Interpol per “comprendere i nuovi scenari criminali internazionali che avvengono nella quinta dimensione del crimine, vale a dire il cyberspazio”.

Ne è nato un racconto lungo, 725 pagine sono molte, eppure accattivante, che non annoia per niente, anzi, cattura e spinge il lettore a procedere in una sorta di palude della mente.

I personaggi sono molti, tutti a loro modo protagonisti; se proprio vogliamo distinguere quali sono quelli principali, diciamo che sono Emma e Cesare.

Il bene e il male, la vittima e il carnefice.

Anche se la loro storia sarà molto più complessa di così, intrecciandosi fino a non comprendere più dove sta il bandolo della matassa.

I capitoli iniziano con una data che è stabilita successivamente al rapimento di Emma, oppure indicata per i paesi toccati; o ancora dopo la morte di Cesare, ecc.

La scrittrice tocca diversi anni, andando avanti e indietro nel tempo per farci comprendere cosa c’è stato prima, per portarci a comprendere l’oggi.

La bravura dell’autrice sta nell’aprire e chiudere una parte della storia, quasi fosse un libro di cui già si è saputo tutto. Invece, la pagina dopo, ecco che la narrazione ricomincia toccando altri punti. Tanto che, arrivati alla fine, quella reale, si è saputo e conosciuto e capito tutto di ogni personaggio.

Non posso raccontare molto di quanto accadrà, altrimenti rischierei di svelare troppi misteri che è bene li apprendiate col piacere della lettura.

Posso dirvi che… c’è un gruppo di persone che, credendo in una loro filosofia di vita, pensano sia giusto poter intervenire per cambiare le sorti di alcune persone. A capo dell’organizzazione nata nel 1985, c’è Cesare: “Mi sembra di essere un ragno. Stiamo costruendo la nostra rete, come lui tesse la sua tela.: priva di punti deboli ma trasparente al punto da diventare invisibile, con fili perfettamente connessi in modo tale da imprigionare la preda e non consentirle di sfuggire”.

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