Beccalossi: "Raspadori ragazzo eccezionale, c'è soddisfazione nel vederlo arrivare in alto" - Tuttomercatoweb
7 Febbraio 2024

Alla libreria Rizzoli di Milano è stato presentato il libro “La mia vita da numero 10”, l’autobiografia di Evaristo Beccalossi. L’ex calciatore e bandiera dell’Inter ha ripercorso le tappe più significative della sua carriera. “Ho sempre creduto nelle mie qualità, tecnicamente ero abbastanza dotato e per questo avevo dei vantaggi - ha sottolineato Beccalossi - Il primo gol non lo dimenticherò mai, dissero che fu un gran gesto tecnico. Io sinceramente pensai che invece fu più un gesto istintivo. A volte i miei compagni all’Inter si aspettavano la mia giocata, mi sentivo la responsabilità addosso perché sapevo che si facevano in quattro e correvano anche per me”.

A proposito di compagni di squadra, Beccalossi ricorda alcuni anni in cui nella sua Inter si creò un gruppo straordinario: “Con Oriali ho un rapporto speciale, è la mia coscienza. Quando smisi di giocare lui diventò procuratore e gli chiesi dei consigli quando verso la fine della mia carriera andai a Barletta in Serie B. Ricordo che durante il viaggio per andare a firmare mi fermai in autostrada all’altezza di Pescara, chiamai Oriali e mi disse che era tutto ok. Firmai per il Barletta, Oriali non volle neanche mille lire per il lavoro che fece per me. Per me è un fratello”.

Oltre al calcio la passione di Beccalossi sono i motori: “Ricordo quando ci fu il gran Premio di Monza. Volevo andare a vederlo a tutti i costi ma mi allenavo alla Pinetina. Mi inventai un problema fisico, mi dissero di riposare e ne approfittai per andare a Monza. Andai nel box della Ferrari, incontrai Gilles Villenueve che mi fece entrare nella sua macchina. Esperienza meravigliosa. Il problema fu che il giorno dopo la Gazzetta dello Sport uscì con due pagine in cui raccontarono la mia giornata nei box a Monza. Fu un dramma, lunedì mi aspettarono in sede per pagare la multa. La Ferrari resta una passione e una volta in sede incontrai Enzo Ferrari. Una persona con un carisma incredibile, parlammo di calcio e di Inter. Ancora adesso quando chiudo gli occhi mi ricordo la sua immagine carismatica. Il calcio mi ha dato tantissimo e mi ha permesso anche di vivere queste emozioni”.

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