Quest’opera si inserisce nella collana Ritmi, distinguendosi come generoso volume di quasi 500 pagine.
La peculiarità di questo libro risiede nella sua unica modalità di comunicazione: la parola scritta. Borgognone sceglie di escludere immagini e fotografie, una scelta audace che invita il lettore a immergersi completamente nel proprio immaginario, senza distrazioni visive.
Il percorso narrativo intrapreso da Borgognone è ampio e dettagliato, coprendo l’intera storia dei Beatles. Partendo da ben prima dei loro esordi, il libro esplora i luoghi e i tempi in cui i quattro ragazzi di Liverpool sono cresciuti, proseguendo fino al loro scioglimento nel 1970.
Questa cronaca, tuttavia, non è un mero elenco di eventi. Borgognone intreccia le informazioni con precisione, ma è la sua passione per i “baronetti” a dare forza e coinvolgimento al racconto, palpabile in ogni capitolo.
Un aspetto intrigante dell’opera è la struttura dei capitoli, che si muovono (anche) attraverso i titoli delle canzoni dei Beatles, in particolare i loro “45 giri“.
Borgognone procede svelando chi erano i Fab Four e coloro che hanno contribuito a creare il fenomeno della Beatlesmania. L’autore ci guida attraverso le origini individuali dei membri della band, il contesto sociale in cui sono nati e cresciuti, e il terreno comune che ha alimentato la loro crescita personale e musicale.
Borgognone non si limita a raccontare la storia dei Beatles attraverso le loro canzoni, ma esplora ogni brano come un microcosmo artistico e vitale, non solo come parte di un album o di un progetto cinematografico.
Interessante è anche il suo punto di vista sul perché scrivere ancora oggi un libro sui Beatles, e sul pubblico a cui è destinato. L’autore si rivolge non ai super esperti, ma a chi si avvicina al fenomeno con curiosità e umiltà, desideroso di comprendere l’impatto globale di questi quattro “zazzeruti”, termine che Borgognone usa con una nota di affettuosa ironia.
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