“Il dizionario del jazz”: un bel regalo di Natale targato Guido Michelone
5 Dicembre 2023

E’ in vendita l’ultima fatica letteraria dello studioso vercellese

VERCELLI (01.12.2023 – 21.23) – È in vendita in questi giorni il nuovo libro dello studioso vercellese Guido Michelone dal titolo Il Dizionario del Jazz: a uso e consumo di ogni appassionato di musica (edito da Diarkos di Reggio Emilia); sono 336 fitte pagine in cui si può scoprire, lungo un  percorso che va dal 1910 al 1980, ad esempio chi ha registrato un brano popolarissimo come In The Mood, o in che giorno-mese-anno Billie Holiday canta per la prima volta Strange Fruit, oppure quale jazzista vercellese collabora con il mitico Chet Baker.

A spulciare il dizionario insomma sin trovano molte notizie: il Quartetto Jazz di Torino con un vercellese al sassofono; l’area in cui si colloca il contrabbassista Charles Mingus; i due migliori singoli o 45 giri della bossa nova; i venti pezzi necessari ad avvicinarsi all’hard bop, i migliori film sul jazz, il tipo di vestiario indossato durante l’era swing e e persino dove comprare dischi jazz a Londra, Tokyo, Milano o New York.  


TUTTE LE REALTA’ DEL JAZZ IN ORDINE ALFABETICO

Guido Michelone espone infatti tutte le realtà del jazz in ordine alfabetico dalla A di African alla V di Vocalese, 30 voci di un alfabeto di stili, linguaggi, movimenti. Ed è un modo per scoprire  subito i brani importanti, quelli che tutti dovrebbero conoscere, magari canticchiare o mandare a memoria, West End Blues, Black, Brown And BeidgeKo KoMy Favorite ThingsBitches Brew a nome di geni assoluti che si chiamano Louis Armstrong, Duke Ellington, Charlie Parker, John Coltrane, Miles Davis. Onde comporre un elenco definitivo, da cui attingere per sentire il jazz fino a innamorarsene, l’idea di Guido per un nuovo dizionario del jazz sembra dunque una bella novità nel panorama editoriale, perché un’opera del genere prima d’ora non era mai stata pubblicata.

Docente, critico, divulgatore, giornalista e soprattutto studioso, Guido Michelone accetta dunque la sfida di raccontare la storia del grande jazz – e dei diecimila pensieri che frullano in testa quando tutti parlano di jazz – del jazz ormai storicizzato dei primi sessantatré anni di incisioni discografiche – attraverso una visuale inedita per non dire unica, al momento, nei propositi e nella realizzazione: egli constata le esigenze attuali riguardanti soprattutto l’uso e il consumo del jazz medesimo al pari di quasi tutte le altre musiche. L’autore intuisce che, persino nel jazz, la comunicazione liquida, ovvero la rete, il download, lo streaming, le piattaforme (YouTube, Spotify, eccetera) da circa un ventennio, iniziano a stravolgere le abitudini degli ascoltatori: musicisti, ascoltatori, discografici, insegnanti, giornalisti, organizzatori, insomma professionisti e dilettanti del jazz, tra passato, presente, futuro, hanno bisogno di nuovi strumenti.


UNA MUSICA CARA ANCHE AI VERCELLESI

Ed ecco un motivo più che valido, per offrire questo dizionario innovativo e differente da ogni altra  pubblicazione consimile: viene presentata un’abbondante selezione di piccoli e grossi capolavori (tutti rapportabili agli album ufficiali della discografia finale) raggruppati, a loro volta, attraverso gli stili, linguaggi, movimenti di cui sopra (Hot, Swing, Bebop, Cool, Free, eccetera). Sfogliando il testo come un’enciclopedia oppure consultando gli ulteriori apparati (discografie, negozi, terminologie, film, citazioni, libri, eccetera) o ancora concentrandosi sull’ascolto di uno, due, tre, mille brani sembra di cogliere l’essenza di una musica cara anche a tutti i Vercellesi, come dimostrano ad esempio le molte iniziative della Società del Quartetto durante il Jazz Day voluto dall’UNESCO in tutto il mondo.

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