I numeri di Chanel. Omaggio alla stilista francese divenuta una vera e propria icona,su Read Il Magazine
16 Settembre 2021

Diversi autori hanno voluto rendere omaggio alla stilista francese divenuta una vera e propria icona, dedicando le loro opere a quest’indimenticabile donna, che ha saputo rivoluzionare il concetto di femminilità sia nella sua vita privata sia nel mondo della moda. 
Tra i tanti, ecco a seguire due testi da non perdere.

Nel libro Coco Chanel – Unica e insostituibile (Diarkos), l’autrice Roberta Damiata, giornalista e vincitrice del premio “Donna dell’anno” nel 2015, racconta di Gabrielle che si trasforma in Coco seguendo il suo istinto senza mai dimenticare le sue origini. 
Aneddoti, intrecci amorosi, dettagli su amici e nemici farciscono questo testo rendendolo intrigante e scorrevole al contempo.

All’interno, si trova un’interessante parentesi, dietro cui si nasconde una storia singolare, dedicata al celebre Chanel N°5, particolarmente amato anche da Marilyn Monroe che aveva dichiarato al tempo “come la notte non indossasse altro che qualche goccia di quel profumo”.

 Parlando semplicemente di numerologia, il numero cinque simboleggia la volontà, l’ispirazione e la genialità, così come l’evoluzione, il movimento progressivo di elevazione, un nuovo punto di partenza verso la ricerca, le passioni e la fortuna. Spostandoci poi alla Cabala il cinque è legato alla quinta lettera dell’alfabeto ebraico: “Hey”, che rappresenta l’intuizione e l’illuminazione. Si può quindi notare che, anche senza saperlo, la scelta dettata dal suo istinto corrisponde perfettamente al simbolismo che si attribuisce a questo numero. Ma parlando di Chanel c’è molto di più. Nata sotto il segno del Leone, il quinto dello zodiaco, il suo interesse per i simboli si sviluppò fin dall’infanzia, soprattutto durante la lunga permanenza ad Aubazine. Avevamo già raccontato in precedenza di quanto lei durante le lunghe messe osservasse le alte mura e le vetrate dell’abbazia, intravedendone numeri e simboli. Il cinque, secondo i monaci cistercensi, rappresentava il destino umano ed era fortemente legato ai riti occulti dei Templari, nei quali il pentagono aveva un ruolo centrale: basti pensare alla sezione aurea di Pitagora e al rapporto tra la stella a cinque punte e il corpo umano.

(dal libro Coco Chanel – Unica e insostituibile, Diarkos)

Non c’è particolare che Gabrielle non abbia controllato con estrema cura: dalla scelta della boccetta trasparente, prendendo le distanze da quelle molto elaborate in voga in quel periodo, alle varie fasi legate allo sviluppo della fragranza fino all’etichetta di accompagnamento. 
Chanel, allora come adesso, rappresenta un marchio dallo stile essenziale ma d’impatto, che si allontana da quell’opulenza da lei tanto odiata. Da qui nasce la scelta del contenitore a forma di parallelepipedo, ideale per apprezzare e valorizzare al meglio il prezioso liquido racchiuso al suo interno.
La storia narra inoltre che la prima bottiglia del profumo sia stata prodotta nel 1919, con una forma però più piccola e arrotondata rispetto a quella messa poi in produzione dal 1924, che noi tutti oggi conosciamo, dalle linee più squadrate e maggiormente resistente. 

Il secondo libro degno di nota è Coco Chanel – La biografia (Lindau Edizioni), in cui l’autore Henry Gidel trasporta il lettore nella quotidianità professionale e privata di Gabrielle, condendo il racconto di particolari e dettagli per far conoscere il più possibile la sua vita. 
Il libro è arricchito da fotografie in bianco e nero della protagonista, spesso immortalata con i suoi inseparabili fili di perle.
La tempra, l’audacia e l’indomabilità hanno reso Chanel una donna da rispettare, onorare ma anche temere. Non è stato certamente facile lavorare per lei, come hanno testimoniato nel tempo le tante sarte o modiste che sono fuggite in lacrime dai rimproveri della stilista, ma è pur vero che stare lontani da lei era pressoché impossibile. 

Gabrielle è stata in grado di catalizzare su di sé l’attenzione di chiunque attirando persone di diversi ceti sociali che non restavano immuni dal fascino di una donna diventata per noi un modello intramontabile.

Se si pensa a un esempio di perseveranza quello è proprio Coco, che con enorme fatica nel corso di tutta la sua esistenza ha sempre cercato di evolvere, crescere e migliorare, riempiendo le sue lacune con una tale forza da diventare una donna da portare a modello nonostante il suo, a volte, brutto carattere. Le difficoltà che affrontò a testa alta nel corso della vita sono innumerevoli, ed è proprio questo suo spirito indomito che forse l’ha fatta diventare l’icona che è, e sarà sempre per tutti.

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