Aneddoti, interviste, personaggi, follie e retroscena. Ecco il Tyson di Narducci… sul blog Dario Torromeo
29 Marzo 2021

Mentre leggevo l’ultimo libro di Fausto Narducci, ho provato la sensazione di viaggiare nel tempo, avendo il privilegio, grazie all’autore, di poterlo fare in prima classe. È piacevole sentirsi nel cuore degli eventi, mentre ogni personaggio coinvolto viene definito nella sua pienezza. Anche quelli minori.
Sfogliando MIKE TYSON The Baddest Man on the Planet, sono rimasto immediatamente coinvolto, partecipe, anche un po’ complice. Ho visto le parole trasformarsi in immagini e venire proiettate su un grande schermo. Un biopic (come oggi si usa dire; nella mia gioventù parlavamo di biografia di un personaggio reale), creato da uno che il mestiere lo conosce molto bene. Non ho certo la necessità di attaccare un’etichetta a un libro che racconta eventi e protagonisti di grande spessore. Sono altre le priorità in questo momento. È il piacere di sottolineare come la narrazione agile e curata di Narducci riesca a farci vivere il pugilato da un punto di vista speciale, come l’autore sappia gestire la sua personale lente di ingrandimento alimentandola con aneddoti, dichiarazioni e retroscena, arrivando alla fine a delineare impeccabilmente la trama di una storia che possiede grande intensità. È il gusto di vedere sfilare uno dopo l’altro tutti gli uomini e le donne che hanno avuto parte attiva in un’avventura davvero incredibile a rendere piacevole la lettura.
Ho avuto la fortuna di cavalcare anch’io quel periodo magico. Debbo dire di essermi sentito in perfetta armonia con il racconto. Ho apprezzato l’omaggio a un grande del giornalismo televisivo, a quel Rino Tommasi che ha scoperto per l’Italia il fenomeno Tyson e lo ha portato nelle nostre case attraverso gli schermi di Canale 5.

La storia di Iron Mike Tyson è nota al popolo della boxe. Ma a quello che già si conosce, Narducci aggiunge dettagli, personaggi finora di secondo piano che si rivelano invece titolari di ruoli chiave. Sfruttando il suo ruolo di inviato e responsabile della rubrica pugilato della Gazzetta dello Sport, l’autore mette nero su bianco testimonianze e fonti, fotografa situazioni, prendendosi cura di definire ogni particolare, affinchè il quadro finale non abbia alcuna parte fuori fuoco. E arricchisce il tutto con più interviste a tu per tu (one to one come dicono gli americani) con il diretto protagonista.
Se volete fare una piacevole galoppata negli anni Ottanta/Novanta della grande boxe, diventando testimoni di follie degne di Jack Nicholson al meglio delle sue interpretazioni cinematografiche, salite a cavallo e lanciatevi lungo le praterie che hanno visto le imprese e le nefandezze di Mike Tyson. Leggete The Baddest Man on the Planet. L’uomo più cattivo del pianeta.
Buon divertimento.

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